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02.04.2020
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Dichiarazione del Presidente Felice POLI per il Corriere Ortofrutticolo

Egregio Direttore,

con piacere rispondo alla Sua sollecitazione dei giorni scorsi in merito alla posizione di Unaproa relativamente alle dimensioni minime per il riconoscimento e mantenimento dello status quo di OP nell’ambito della rivisitazione attivata a livello nazionale del Decreto ministeriale 8867/2019 e relativo allegato.

Il modus operandi di Unaproa prevede che, raccolte le indicazioni degli associati, queste vengano sintetizzate e deliberate dagli organi sociali. La “posizione” di Unaproa è stata quindi deliberata dal CDA del 27 marzo 2020 e, successivamente, trasmessa al competente ufficio ministeriale con un documento di sintesi riportante le indicazioni dell’Unione, sia per rispondere alle diverse sollecitazioni ministeriali, come ad esempio i parametri minimi per il riconoscimento delle OP ed il loro funzionamento, sia in materia di semplificazione delle procedure per i controlli sui PO anno 2019 e l’attuazione dei PO in corso d’opera. A tal proposito Unaproa ha anticipato nei giorni scorsi al Ministero il proprio contributo in materia di “semplificazione delle procedure” ed è di qualche ora fa la notizia che è stato adottato un provvedimento ministeriale che riprende diverse richieste da noi formulate. Non nascondiamo la nostra soddisfazione, ma non dobbiamo abbassare la guardia perché è necessario fare un ulteriore passo in avanti per quanto riguarda ulteriori aspetti relativi l’attuazione dei PO, come ad esempio prevedere una semplificazione dell’impianto sanzionatorio previsto dalla normativa nazionale in materia di misure ambientali. Altresì siamo stati informati dalle OP associate che sono ripresi, nonostante le difficoltà del caso, i controlli – da remoto – sia per la rendicontazione dei PO 2019 che per le operazioni di ritiro dal mercato, e questo rappresenta un ulteriore passo in avanti intrapreso con forza e volontà di tutti.

Nel CDA del 27 marzo 2020 è stato deliberato di essere favorevoli ad un aumento del numero di produttori e del VPC per la costituzione di una OP, ma al momento non è possibile individuare una proposta operativa in quanto l’Unione ha attivato un’azione di monitoraggio con le OP associate. Analoga richiesta è stata inoltrata al Ministero per avere un quadro di riferimento nazionale; è stata inoltre confermata la richiesta  - come peraltro già evidenziato nell’evento organizzato da Unaproa a Berlino a Fruit Logistica e successivamente confermato nella riunione ministeriale del 13 febbraio 2020 – di mantenere il numero di 15 per le OP specializzate (ad esempio I gamma evoluta, IV gamma) che rappresentano  realtà specifiche ad alto valore aggiunto e con un VPC ampiamente superiore agli attuali requisiti minimi previsti a livello nazionale. Altresì è stato evidenziato che devono essere tutelate le OP la cui rappresentatività è coerente con le esigenze di mercato.

Fermo restando l’importanza della tematica sui requisiti minimi (Unaproa è da sempre sostenitrice, per “mission” ad incentivare le forme aggregative qualificate), mi corre l’obbligo di evidenziare che - in considerazione dell’attuale momento di particolare criticità che stiamo attraversando a causa della nota emergenza - il Decreto ministeriale rappresenta un'occasione per ricercare forme di semplificazione per l’esecuzione dei Programmi Operativi, che consentirebbero alle Organizzazioni di Produttori di concentrare la propria attività sugli obiettivi che la Commissione Europea ha individuato per le OP/AOP, quali l’organizzazione della produzione e la commercializzazione di un prodotto di qualità e ad alto contenuto di servizi. Non dimentichiamoci mai – come amava ricordare spesso il compianto Presidente di Unaproa Antonio Schiavelli - che le OP/AOP commercializzano “beni pubblici” ottenuti con tecniche di produzione che tengono conto, sia della salvaguardia del territorio che della salute del consumatore.

Non posso non sottolineare a nome di tutti gli associati un altro aspetto importante che riguarda il ruolo che il sistema aggregato in OP/AOP sta assolvendo – in aderenza con il compito che ci è stato assegnato con l’adozione del Dpcm pubblicato sulla G.U. n° 64 dell'11/03/2020 - per assicurare l’approvvigionamento del prodotto ortofrutticolo ai nostri concittadini, nonostante le notevoli difficoltà venutesi a manifestare con il passare dei giorni.

Non dobbiamo dimenticare inoltre, e lo abbiamo ricordato alla Ministra Bellanova nella nostra recente comunicazione, che il comparto ortofrutticolo sta soffrendo una pesante situazione mercantile dovuta alla notevole contrazione dell’export; alla forte riduzione dei consumi da parte della GDO; alla totale assenza di forniture che interessa il comparto Horeca, a seguito della chiusura delle scuole e della ristorazione, ai cambiamenti delle abitudini alimentari dei consumatori che hanno ridotto gli acquisti dei prodotti orticoli pronti per uso. Il tutto aggravato dalla carenza di manodopera e dall’aumento dei costi di gestione sostenuti per adeguarsi ai Dispositivi di Prevenzione Individuale per gli addetti. Viste le criticità e difficoltà evidenziate, si ritiene che sussistano le condizioni per attivare in via straordinaria le operazioni di ritiro quali la mancata raccolta e la raccolta prima della maturazione.
Crediamo quindi  che sia di fondamentale importanza – per evitare di essere chiamati tra qualche anno soltanto ad un altro esercizio matematico sui requisiti minimi per il riconoscimento e funzionamento delle OP – che a livello di Stato membro si dia seguito ad un progetto ambizioso, che incentivi importanti processi di aggregazione tra le OP, anche attraverso la messa in campo di risorse finanziarie per la capitalizzazione delle nuove OP.

FELICE POLI