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24.03.2015
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Al via un nuovo strumento Ue per l’accesso al credito in Agricoltura

Buone notizie da Bruxelles. La Commissione europea e la Banca europea per gli investimenti (BEI) hanno dato ieri l’annuncio di un nuovo “modello” di strumento finanziario, pensato appositamente per agevolare l’accesso al credito per agricoltori e altre attività economiche rurali. Saranno Stati membri e Regioni ad adattare il modello alle proprie realtà politico-economiche, con la scommessa di farne un volano di crescita e occupazione nelle aree rurali, consentendo un migliore utilizzo degli strumenti finanziari nell’ambito della Politica di sviluppo rurale.

In attesa che vengano resi noti i dettagli di funzionamento e le specifiche opportunità che il nuovo strumento permetterà di cogliere, premesse e commenti sembrano del tutto positivi. “In concreto – ha osservato Paolo De Castro, Coordinatore S&D all’interno della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo – lo strumento che si vuole sviluppare punta, grazie al ruolo di garanzia della BEI, ad agevolare l’accesso al credito per gli agricoltori nelle aree rurali dell’Unione, al fine di valorizzare l’attività agricola e agevolare nuovi investimenti nell’ambito dei programmi di sviluppo rurale”. 

Ampio il raggio delle possibilità che il nuovo strumento consentirebbe di aprire secondo Phil Hogan, il commissario europeo dell’Agricoltura: “Gli Stati membri - spiega - devono decidere di creare strumenti finanziari nei propri programmi di sviluppo rurale, a seconda dei propri bisogni” e con questo sistema “possono trasformare un euro di denaro pubblico in due, tre euro o anche di più di prestiti garantiti per aiutare i nostri agricoltori o altri imprenditori rurali per creare crescita e occupazione”. 

Il vice presidente della Bei, Wilhelm Molterer, sottolinea da parte sua come dinnanzi a una necessità di investire nelle economie rurali Ue che definisce “enorme”, facciano da contraltare “aiuti pubblici limitati da risorse finanziarie scarse". Ed evidenzia quindi l’utilità del nuovo strumento: "Quello di cui c'è bisogno - chiosa - è una maniera intelligente di usare i soldi pubblici, per attrarre investitori privati e sbloccare investimenti”.