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17.03.2015
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S.O.S. consumi ortofrutta: se la crisi mette a rischio la salute

I consumi di frutta e verdura fresca per persona nel 2014 sono calati del 7%: questo, secondo le rilevazioni Coldiretti, è una delle preoccupanti conseguenze della crisi. Proprio così, la crisi economica che dal 2008 si abbatte sul nostro Paese ha costretto gli italiani a una severa spending review su tutti i settori della loro vita, abitudini alimentari comprese.

Il consumo di cibo ha ricevuto un taglio e, pericolosamente, a risentirne sono stati soprattutto i prodotti della dieta mediterranea, ortofrutta compresa. Il crollo più pesante - registra la Coldiretti - si è avuto per l'olio di oliva, riconosciuto unanimemente come elisir i lunga vita, con acquisti in calo del 25 per cento e consumi a persona scesi nel 2014 a 9,2 chili all'anno. Anche per il vino si è avuto un forte contenimento, con una riduzione nello stesso periodo del 19 per cento nei consumi, che adesso si aggirano complessivamente attorno ai 20 milioni di ettolitri.

Ma, soprattutto, molto preoccupante per le ricadute dirette che può avere sulla salute degli italiani è la situazione per quanto riguarda frutta e verdura fresca. I consumi per persona, infatti, nell’anno appena concluso si sono fermati a poco più di 130 chili nei 12 mesi, il che significa un apporto quotidiano di non più di 360 grammi al giorno rispetto ai 400 grammi consigliati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Nonostante le molteplici evidenze scientifiche sull’importanza per la salute di consumare almeno cinque porzioni di frutta e verdura al giorno, secondo gli ultimi dati in Italia solo il 18 per cento della popolazione di età superiore a 3 anni consuma quotidianamente almeno  quattro porzioni di frutta e verdura.