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28.07.2014
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Campagna pesche e nettarine 2014, intervista a Domenico Sacchetto

immagine_editorLa congiuntura sui mercati frutticoli nazionali, a due mesi circa dall’avvio della campagna di commercializzazione della frutta estiva, sta evidenziando un quadro di forte difficoltà per i produttori italiani. Particolarmente critica è la situazione che riguarda pesche e nettarine, frutti simbolo dell’estate stessa. La drammatica caduta delle quotazioni, dovuta a una complessa congiuntura di fattori - che vanno dal decremento del consumo alle circostanze climatiche, dalle caratteristiche intrinseche del prodotto, connotato da forte deperibilità, alla crisi economica in atto -, rischia di assumere contorni gravi, con ricadute sull’intero sistema economico-sociale nazionale ed europeo. Quello delle pesche, infatti, è settore particolarmente strategico per il Paese, che, con oltre 1,5 milioni di tonnellate di produzione ed eccellenze qualitative non raggiunte altrove, è leader a livello europeo. La promozione del consumo di frutta e verdura ha un doppio impatto positivo sull’economia, considerata la sua comprovata ricaduta benefica sulla salute dei consumatori. Pesche e nettarine, in particolare, appartengono al gruppo dell’ortofrutta di colore giallo-arancio e offrono principi nutritivi preziosi specialmente durante la stagione estiva. La loro caratteristica colorazione è dovuta alle elevate quantità di betacarotene, sostanza che viene convertita dal nostro organismo in vitamina A, fondamentale per numerose funzioni corporee. In generale il beta-carotene è un potente antiossidante e l’alto contenuto di carotenoidi e di acqua, tipico delle pesche, è particolarmente indicato nei mesi estivi, in quanto fondamentale per la cura del tessuto epiteliale e per combattere l’ossidazione della pelle. È Domenico Sacchetto – consigliere UNAPROA e componente del Comitato Pesche e Nettarine di Ortofrutta Italia – a darci il polso del mercato del prodotto in questa difficile estate 2014.

Dottor Sacchetto, ci aiuta a fare il punto sulla campagna 2014?
Quella di quest’anno è una campagna particolarmente difficile, per l’intersecarsi di molteplici fattori. Molti problemi sono dovuti al clima, la pioggia atipica per questa stagione ha rovinato la buccia, specialmente delle nettarine, e il meteo dà problemi sia per quanto riguarda la qualità che per quanto riguarda le vendite per tutta la frutta estiva e non solo le pesche. In particolare, rispetto a queste ultime, la situazione del mercato è un disastro. La produzione è inferiore alle aspettative e alle statistiche: non ricordo un luglio del genere da anni e anni e i consumi sono calati drasticamente in tutta Europa. Speravamo in un intervento dell’Unione europea per agevolare lo sviluppo del mercato, ma per adesso non si è ancora visto nulla e temiamo a questo punto possa non avvenire affatto. Sarebbe invece provvidenziale per togliere un po’ di prodotto dalla circolazione e risollevare i prezzi.

È vero che c’è un calo dei prezzi anche del 40% rispetto al 2013?
Purtroppo devo confermare ed è un brutto segnale. Ha influito anche il fatto che la Spagna fosse in anticipo. Per guardare il bicchiere mezzo pieno, avremmo potuto sperare che i prezzi bassi portassero a un incremento dei consumi, che invece non c’è stato a causa del clima… ancora l’estate non è praticamente arrivata.

Quanto incide il fattore clima?
Ha inciso moltissimo, sia sulla qualità, sia per la varietà tardiva. Inizialmente, per via della fioritura precoce, c’era un po’ di anticipo, ma poi il freddo ha invertito la tendenza. Di solito quando c’è fioritura precoce la frutta ha più tempo per crescere e maturare… sempre però che poi l’estate cominci! Così per le nettarine, ma anche per mirtilli, ciliegie, albicocche. Poi in Piemonte di solito il clima è secco, invece negli ultimi tempi ha piovuto praticamente tutti i giorni.

Per pesche e nettarine c'è stato effettivamente un miglioramento genetico? Di che cosa si tratta e quali risultati ha portato?
Il miglioramento genetico c’è stato e ha comportato l’affinamento di caratteristiche importanti dal punto di vista agronomico e della qualità. Per esempio, in Piemonte ora va per la maggiore un’ottima varietà francese, ottenuta sperimentando vari incroci, che fa dai 13 ai 15 gradi brix - rispetto alla media usuale di 10-12 - e ha una colorazione perfetta. Ma purtroppo il clima incide anche su questo: la produzione ha fatto di tutto e di più per accontentare i consumatori, ma con un meteo come quello che abbiamo avuto sinora quest’estate il prodotto è buono, ma non eccezionale.

Si è realmente verificato un accavallamento produttivo tra Nord e ud del Paese?
All’inizio del periodo di commercializzazione, per via della fioritura precoce, sembrava potesse accadere un accavallamento. Poi, invece, il ritardo successivo legato al maltempo ha riequilibrato la situazione. Ancora in seguito, però, la flessione del 30% nei consumi, per il combinato disposto di crisi e clima, e il conseguente accumulo di produzione ha riacutizzato il problema.

Sul versante concorrenza estera come vanno le cose?
Anche su quel fronte la situazione non è semplice. Grecia e soprattutto Spagna hanno una grande produzione di pesche e nettarine e, per via del clima più caldo, il loro prodotto arriva prima sul mercato: così, se il consumatore ha modo di apprezzarlo un è poi difficile che lo cambi, anche se - non mi stanco mai di ripeterlo - le pesche italiane per qualità e salubrità non temono rivali. A questa riflessione bisogna aggiungere che i costi di produzione greci e spagnoli sono di gran lunga inferiori a quelli italiani - si parla di circa un 50% in meno per quanto riguarda la Grecia e di un 30% in meno per la Spagna – e questo non permette una concorrenza ad “armi pari”.

Può farci una previsione per la seconda parte dell’estate che ci attende?
Speriamo bene, non voglio abbandonare del tutto l’ottimismo, ma per ora i prezzi sono talmente bassi da preoccupare. Se, però, nel Nord e nell’Est- Europa arrivasse finalmente il caldo, la situazione potrebbe risollevarsi almeno un po’. Certo il combinato maltempo-crisi è deleterio, tanto più che nei Paesi europei che stanno cominciando ad uscire dalla crisi, come la Germania, imperversano le promozioni.

Venendo al suo Piemonte (Domenico Sacchetto è presidente del Consorzio Cooperativo Piemonte Asprofrut), Silvio Pellegrino, direttore del Creso (Consorzio di ricerca, sperimentazione e divulgazione per l’ortofrutta piemontese), sostiene che ci siano quest’anno tutti i presupposti per una campagna commerciale positiva per il periodo tardivo, fondamentale per le produzioni piemontesi. Lei è d’accordo?
Confermo, voglio farlo, perché dobbiamo continuare ad essere ottimisti. Soprattutto grazie a un ricambio di varietà dove la qualità migliora talmente tanto che non si può non essere fiduciosi nel risultato!