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22.05.2013
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FRESH PLAZA - Da UNAPROA, un approfondimento sulla riforma della PAC
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Testata : FRESH PLAZA


Da UNAPROA, un approfondimento sulla riforma della PAC

Nuovo orizzonte o nuova delusione?, questa la domanda che UNAPROA ha lanciato ieri, a Roma, in concomitanza con la sua XXX Assemblea. Con l'Unione, a confronto le valutazioni di Ismea, Università di Bologna, Mipaaf e Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo.

Si è svolta ieri, a Roma, la XXX Assemblea dell'unione nazionale UNAPROA, occasione che ha fornito lo spunto per organizzare un vivace incontro di approfondimento su "La riforma della PAC e l'ortofrutta: nuovo orizzonte o nuova delusione?". Un argomento oggi più che mai al centro dell'attualità politica comunitaria. Che il tema sia ben evidente nelle agende degli operatori è testimoniato dalla partecipazione all'incontro e dalla rilevanza degli interventi che si sono susseguiti.

Ad aprire i lavori è stato Ambrogio De Ponti, Presidente UNAPROA: nel suo indirizzo di saluto, il numero uno dell'Unione ha subito richiamato l'esigenza di cogliere la delicata fase di scrittura definitiva della PAC per ottenere i migliori risultati possibili e dipanare gli ultimi nodi insoluti. Una raccomandazione che non è rimasta inascoltata, nelle relazioni che si sono susseguite.
 
Il professor Felice Adinolfi, esperto di Politiche Comunitarie presso l'Università di Bologna, ad esempio, nel suo intervento "Cosa ci aspettiamo dalla riforma della PAC per l’ortofrutta?", tra i vari elementi di riflessione, ha ricordato che le proposte di modifica dello Sviluppo Rurale, sia pur poche, vanno nella direzione tracciata dalle richieste delle AP e OP.

Anche il dottor Camillo Zaccarini Bonelli, dirigente ISMEA - la cui relazione aveva per oggetto "La nuova strategia nazionale per l'ortofrutta verso la PAC 2014/2020" - ha posto in evidenza luci e ombre della riforma. Partendo dal numero di OP (in vecchio e nuovo regime) attive nel quinquennio 2007/2011, che è cresciuto da 199 a 241 unità, Zaccarini Bonelli ha ricordato gli obiettivi individuati in partenza e ne ha valutato il raggiungimento. Potenziare la competitività del sistema OP/AOP, accrescere l'attrattiva delle OP, innalzare la tutela e protezione dell’ambiente. Obiettivi sostanzialmente raggiunti, ha detto, ma ciò non gli ha impedito di suggerire miglioramenti all'attuale impianto PAC.

Tra le soluzioni, Zaccarini Bonelli ha suggerito di semplificare le regole di demarcazione tra OCM e SR, di sfruttare di più le possibilità di sinergia tra gli strumenti previsti dalla PAC e di valutare se sia necessaria l'applicazione di nuove misure (per esempio, i fondi di mutualizzazione).

Giuseppe Blasi, Capo Dipartimento delle Politiche Europee e Internazionali e dello Sviluppo Rurale presso il Mipaaf, ha avvertito che sarà necessario, tra l'inizio dell'estate e il mese di settembre, che il nostro Paese compia scelte di rilievo sul tema PAC. Un'esigenza resa ineludibile dalla situazione politica italiana che - negli ultimi mesi - ha vissuto un vuoto operativo proprio durante i momenti più intensi del percorso di riforma. In questa fase, per esempio, ha ricordato che dovrà essere preso in considerazione il tema della gestione dell'acqua.

Blasi ha pure dato suggerimenti di ordine pratico. In materia di ricerca - lacuna denunciata più volte nel corso dei lavori - ha convenuto che il livello di spesa nazionale sia molto basso e ha suggerito l'utilizzo dei Partenariati Europei per l'Innovazione, strumento previsto nell'ambito dello Sviluppo Rurale. Peraltro, ha posto in rilievo, i PEI sono molto vicini concettualmente alla realtà organizzativa delle OP.

L'incontro ha offerto pure l'opportunità di ascoltare il punto della situazione da parte dell'onorevole Paolo De Castro, Presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo. De Castro, intervenuto in video conferenza da Strasburgo, ha subito risposto alla domanda del Presidente De Ponti su quale fosse lo stato dell'arte: "Il Parlamento – ha spiegato – ha la volontà di terminare l’iter sotto la presidenza irlandese cioè entro giugno".

De Castro, però, non ha taciuto la propria preoccupazione riguardo due grandi negoziati – in svolgimento a latere della riforma PAC – che proseguono nel registrare posizioni distanti. Da un lato, la questione della flessibilità nell'uso dei fondi residui; dall'altro, la clausola di revisione a due anni, che consentirebbe di modificare le prospettive finanziarie. Argomenti di rilievo.

Il Presidente della Commissione ha posto in evidenza la necessità di dare spazio alle OP anche nello Sviluppo Rurale: "C'è bisogno di organizzazione in Italia, in un settore ortofrutticolo ancora oggi troppo frammentato".

In conclusione, De Castro ha anticipato che lunedì 27 maggio si svolgerà a Dublino un Consiglio informale, appuntamento immediato per dare vita a nuovi confronti sui temi in agenda.

Le conclusioni dell'incontro sono state affidate ad Antonio Schiavelli, Vice Presidente UNAPROA. Innanzi tutto, ha esortato le OP a creare rapporti privilegiati con gli istituti di ricerca. Quindi, ha auspicato che la strategia nazionale sulla PAC abbia obiettivi ben precisi, individuati a monte, e che sia in grado di esporre all'UE la visione italiana dell'agricoltura piuttosto che ridursi a mera registrazione notarile di decisioni prese altrove e da altri.

Autore: Emanuele Mùrino