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02.02.2012
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AGRA PRESS: Intervista con il presidente di Unaproa Ambrogio De Ponti - di Letizia Martirano
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Testata : agra press


1149 - 06:02:12/12:05 - roma, (agra press) - Ambrogio De Ponti e' il presidente di Unaproa, la maggiore organizzazione di produttori ortofrutticoli italiana. Imprenditore molto attivo, De Ponti conosce bene la realta' del settore, le sue potenzialita' e i suoi punti deboli. In questa intervista, che diffondiamo alla vigilia di Fruit Logistica, importante appuntamento berlinese per il mercato internazionale dei prodotti freschi, il presidente di Unaproa fa il punto della situazione alla luce dei recenti interventi legislativi che riguardano anche la filiera ortofrutticola.

Le norme che regolano i rapporti di filiera del decreto liberalizzazioni hanno creato polemiche, soprattutto da parte della GDO. Come valuta l'iniziativa del governo per quanto riguarda il settore ortofrutticolo?
Ormai da tempo il settore chiedeva un provvedimento che mettesse ordine nei rapporti commerciali nella filiera ortofrutticola. Un'esigenza che nasce da una parte dalla necessita' di adeguarsi alle direttive comunitarie e dall'altra dalla costatazione che solo attraverso un riequilibrio dei rapporti nella filiera si puo' pensare di recuperare economie a vantaggio di tutti, consumatori compresi. Io non credo proprio che questo decreto sia stato immaginato per penalizzare qualcuno. Chi si e' sempre comportato lealmente non potra' che essere rassicurato da questo decreto, chi invece, slealmente, ha approfittato della propria posizione dominante per scaricare sulla parte piu' debole della filiera le proprie inefficienze credo che dovra' fare qualche riflessione. E' un provvedimento coraggioso che potra' disorientare come sempre accade in questi casi, ci abitueremo finalmente anche noi a relazioni commerciali piu' trasparenti come del resto sono abituati i nostri colleghi europei.

Come e' possibile migliorare i rapporti di filiera nell'interesse di tutti gli operatori e dei consumatori?
Proprio da un quadro normativo adeguato e certo, da un desiderio vero di collaborazione che lasci da parte tanti protagonismi inutili, da un luogo fisico dove potersi confrontare. L'organismo Interprofessionale dovrebbe essere questo luogo. Ma cosi' com'e' non funziona perche' necessita di un quadro normativo suo proprio, con controlli e sanzioni. E poi dobbiamo essere piu' veloci nel prendere decisioni. Ad esempio nell'ultimo nostro Consiglio di Amministrazione abbiamo discusso dell'ormai cronico problema delle pesche e delle nettarine, ma non possiamo come al solito accorgerci del problema a raccolto avvenuto. Dobbiamo in questo mese chiudere un accordo interprofessionale per avere il tempo sia per espletare i necessari adempimenti amministrativi con le istituzioni nazionali e comunitarie sia per mettere in condizioni le nostre OP di poter agire sulla produzione, per esempio con opportuni diradamenti che devono necessariamente essere
predisposti per tempo, qualora decidessimo di limitare la commercializzazione di un determinato calibro.

Come valuta Unaproa l'attuale dibattito in tema di liberalizzazioni e cosa si aspetta per migliorare la competitivita' delle Organizzazioni dei Produttori ortofrutticoli?
La situazione e' nota, le nostre OP continuano a perdere marginalita', per alcune produzioni i ricavi sono ben sotto i costi di produzione, e per tutti c'e' molta preoccupazione. A questa gia' grave situazione si sono aggiunti ulteriori danni prima dalla mal gestione del fenomeno E.Coli, ora dallo sciopero dei tir e, come se questo non bastasse, dobbiamo ancora assistere a trasmissioni televisive dove veniamo accusati, come al solito, degli aumenti dei prezzi dei prodotti ortofrutticoli. Ma i primi ad essere danneggiati, pesantemente danneggiati, sono i produttori. Noi siamo le vittime non i carnefici. Siamo stanchi di essere immolati sull'altare dell'audience. Detto questo vogliamo comunque cogliere il positivo che c'e' in tutte le cose; le stesse difficolta' che abbiamo evidenziato obbligano tutti noi ad una maggiore aderenza alla realta', ad un maggiore sforzo competitivo che, per noi, passa attraverso un consolidamento organizzativo, commerciale, finanziario delle OP.

Avete in fase di realizzazione un progetto di promozione e comunicazione, il piu' importante per l'Italia, approvato dalla Commissione europea dopo l'emergenza Escherichia Coli. A che punto e'?
Abbiamo avuto il via da Agea proprio nei giorni scorsi e il primo appuntamento sara' quello di accompagnare sei Nazioni di rugby, l'11 febbraio in occasione della partita Italia-Inghilterra con il messaggio dei 5 colori del benessere. E' un progetto sicuramente importante che ci vedra' impegnati per tre anni con lo scopo di favorire il consumo di frutta e verdura. Colgo l'occasione di ringraziare per questo tutti quelli che hanno consentito che questo progetto divenisse realta' a
partire dal Ministro Catania, ma non dimenticando tutti i funzionari e dirigenti dello stesso Ministero e di Agea che hanno collaborato fattivamente con noi.

La proposta della PAC ha sposato lo spirito dell'OCM ortofrutta per i buoni risultati raggiunti, ma quanto sara' toccato il settore ortofrutticolo dalla nuova politica agricola comune?
La riforma non prevede, allo stato attuale, alcun ripensamento sull'OCM ortofrutta, perche' giustamente ha dato buoni risultati; i protagonisti della politica comunitaria la citano spesso come esempio che potrebbe essere esteso ad altri comparti, ma poiche' non viviamo in un altro pianeta, sappiamo che alcune scelte attuali possono condizionare "culturalmente" la prossima riforma, ad esempio il concetto di greening come e' inteso oggi ci preoccupa, ogni cosa a suo
tempo.

Come giudica l'operato del nuovo Ministro Catania per quanto riguarda l'ortofrutta?
Conosciamo da tempo il Ministro Catania per cui il giudizio puo' essere di parte, ma credo che l'approccio sia stato eccellente. Non solo per il coraggio che ha avuto a portare avanti la disciplina dei rapporti commerciali nel decreto liberalizzazioni ma, ad esempio, anche per tutto quello che ha fatto per la concessione dell'aiuto finanziario nazionale 2011 o l'impegno fattivo dimostrato in occasione del recente sciopero dei tir. Ci aspettiamo molto perche' sappiamo che
puo' dare molto.