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13.05.2011
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ITALIAFRUIT NEWS: SEMINARIO UNAPROA: le OP e AOP modello di riferimento per la PAC 2014-2020
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Testata : Italiafruit News


immagine_editorIeri Unaproa, in occasione dell’Assemblea dei soci dell’Unione svoltasi a Roma, ha realizzato un Seminario scientifico dal titolo: “Le OP e le AOP modello per la PAC 2014 – 2020”. Nell'aprire i lavori, Stefano Franzero, Direttore Unaproa, ha analizzato il sistema dell’organizzazione Unaproa partendo da alcuni dati di sintesi: la compagine sociale dell’unione è salita da 76 organizzazioni iscritte nel 1995 a 153 del 2011. Per quanto concerne i produttori ortofrutticoli associati al sistema Unaproa attraverso le OP, tra il 2001 ed il 2009 si registra una diminuzione pari al 29,6%, con una diminuzione delle superfici investite pari all’8,3% passando da un totale per l’ortofrutta di 210.597 ha nel 2001 ai 193.144 ha nel 2009. Nello stesso periodo di riferimento si è registrata altresì un incremento percentuale della superficie media aziendale pari al 30,1% - da 3,29 a 4,28 ha - e sono diminuite del 6,7% le quantità di prodotto commercializzate con 6.647.300 tonnellate nel 2009. Il VPC ha messo a segno un incremento del 59,9% con oltre 3 miliardi di euro nel 2009. I programmi operativi attivati dal sistema Unaproa nel periodo 1997-2011 sono saliti da 30 a 107, con un livello di utilizzo dei benefici comunitari sui programmi operativi che nel 2011 ha raggiunto una incidenza sul VPC del 4,55% (4% nel 2004).

“Nello specifico, ha evidenziato Franzero, relativamente all’annualità 2010 è stata effettuata una analisi riguardante gli aiuti comunitari non utilizzati, da cui emerge che il mancato utilizzo degli stessi è di 7.176.543 euro, pari al 5,04% dell’aiuto potenziale (il dato è provvisorio  e basato sulla rendicontazione effettuata). L’Aiuto Finanziario Nazionale (AFN) incide annualmente per circa il 10% sul totale degli aiuti percepiti.

Inoltre, ha continuato Franzero, con l’acquisizione dei dati di rendicontazione dei Piani Operativi 2010, relativamente alle OP/AOP che hanno attivato il PO esecutivo secondo i dettami del Reg. 1234/07, è stato possibile estrarre un significativo “campione” per l’analisi circa gli importi ripartiti per obiettivo, misura e tipo di azione. Ne risulta che gli obiettivi 5 “migliorare la qualità dei prodotti“ e 8 “promuovere pratiche colturali e tecniche di produzione rispettose dell’ambiente” rappresentano circa il 52% sul totale”. Franzero ha infine concluso individuando i principali punti di forza e debolezza del sistema. “Fra i primi sicuramente il ruolo dell’OP come soggetto in grado di concentrare l'offerta e rafforzare la presenza del produttore sul mercato; in secondo luogo, con l’AFN le OP hanno attivato politiche finalizzate all’aggregazione e alla concentrazione dell’offerta, nonché la centralizzazione di alcune attività da parte dell’OP,come ad esempio la gestione diretta delle centrali di lavorazione e/o l’acquisto di servizi collettivi, che favorisce la salvaguardia del reddito dei produttori.

Gli strumenti dell'OCM devono tuttavia essere migliorati per: utilizzare in toto le risorse finanziarie previste per la prevenzione e gestione delle crisi, ridurre il GAP tra il sistema aggregato in OP e la GDO e favorire un forte processo di aggregazione tale da concentrare al meglio la produzione dei produttori in OP”.

Angelo Frascarelli, dell’Università di Pisa, ha sottolineato come la PAC 2014-2020 dovrà concentrarsi su due principali problematiche: la volatilità dei prezzi da un lato - fortemente cresciuta dopo il 2005, tanto da divenire un elemento strutturale del mercato agricolo mondiale ed anche europeo - e, dall’altro, la perdita di potere negoziale lungo la filiera. Dalla politica agraria del passato, che prevedeva una serie di interventi diretti ed indiretti per il controllo dei mercati, la politica futura vedrà la centralità indiscussa delle OP, degli organismi interprofessionali, delle relazioni contrattuali e della trasparenza di mercato. Gli strumenti dopo il 2013 proposti dalla commissione sono:

1) Pagamenti diretti:
- Spacchettamento del Pagamento unico aziendale (PUA) in più componenti
- Aiuti uniformi, abbandono dei titoli storici

2) Misure di mercato:
- Reti di sicurezza e clausole di salvaguardia al livello europeo
- Misure per migliorare il funzionamento delle filiere agroalimentari

3) Sviluppo rurale:
-Ambiente, cambiamento climatico e innovazione
-Misure per la gestione del rischio e la stabilizzazione dei redditi i pagamenti diretti, le misure di mercato e lo sviluppo rurale. 

A conclusione del seminario, l’On. Francesco Saverio Romano, Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, ha sottolineato come la principale mancanza dell’Italia sia di non essere riuscita ad avere una voce “unica ed autorevole” per farsi portavoce delle problematiche del paese nelle sedi competenti, presi viceversa come siamo da contrapposizioni fra nord e sud, fra regioni, province, e così via fino ai localismi più marcati. “Ritengo necessario, ha proseguito Romano, scrivere la PAC dell’Italia, che faccia valere la posizione dell’Italia come sistema unico ed aggregato. La sola e unica strategia possibile per essere competitivi sul mercato? Puntare tutto sulla ‘qualità’ del ‘made in Italy’. Non c’è spazio per prodotti massificati, minacciati come siamo dalla concorrenza di paesi come la Cina o l’India; da qui la necessità di fare degli elevati standard qualitativi il fiore all’occhiello della nostra produzione. Particolarmente importante in questo ambito la legge in termini di etichettatura e rintracciabilità. In secondo luogo, ha concluso Romano, occorre puntare ad un unico ed autorevole ‘made in Italy’ e non a tanti disseminati made in provincia e/o regione”.