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25.04.2014
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Salerno, nasce il Polo distrettuale del pomodoro: abbraccia dieci regioni del centro sud
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Testata : Il Mattino


Al via da oggi il primo Polo Distrettuale del pomodoro da industria del Centro Sud Italia.
Il Polo distrettuale è composto dalla quasi totalità delle aziende di trasformazione del pomodoro e dalle organizzazioni di produttori. Un risultato importante raggiunto grazie all’impegno di tutti gli attori della filiera, ed in particolare delle Unioni delle Organizzazioni dei Produttori Ortofrutticoli Italia Ortofrutta e Unaproa, di Fedagri, oltre che delle Organizzazioni Professionali Agricole (Cia, Confagricoltura, Fedagri e Coldiretti), delle Organizzazioni sindacali di categoria e della più grande associazione di industrie private della trasformazione del pomodoro l’Anicav (Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali).

Il Distretto, che abbraccia le regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Molise, Puglia, Toscana, Sicilia e Sardegna, rappresenta l’Organo regolatore dei rapporti di filiera in termini di governo delle strategie e di gestione delle informazioni e dei dati utili a supportare le scelte produttive e quelle di mercato. Sarà un Comitato di Coordinamento provvisorio, composto da 6 membri – 3 di parte agricola e 3 di parte industriale - a guidare il Polo nella sua fase di avvio. «L’integrazione della filiera è un obiettivo primario – afferma il Presidente dell’Anicav Antonio Ferraioli -: il Distretto, oltre che sede di confronto, di negoziazione e di programmazione, sarà lo strumento per affrontare le nuove sfide che i mercati internazionali ci stanno ponendo. Il Distretto rappresenta, inoltre, - prosegue Ferraioli - un utile strumento per favorire la collaborazione tra il mondo produttivo e quello della ricerca scientifica, con l’obiettivo comune di orientare la produzione verso prodotti maggiormente rispondenti al fabbisogno del mercato e ai gusti dei consumatori, con particolare riguardo alla qualità, alla sicurezza alimentare e alla tutela dell’ambiente».