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20.12.2013
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LA NUOVA PAC PER IL PERIODO DI PROGRAMMAZIONE 2014/2020

LA NUOVA PAC PER IL PERIODO DI PROGRAMMAZIONE 2014/2020

immagine_editorIl Parlamento  Europeo ed il Consiglio dei Ministri Europei dell'Agricoltura hanno approvato in codecisione i 4 regolamenti della Riforma della Politica Agricola Comune: il ruolo delle OP/AOP ne esce rafforzato sia nell’ambito dell’OCM che nei PSR

Dopo anni di contrattazione e negoziati inter-istituzionali, nei giorni scorsi il Parlamento  Europeo ed il Consiglio dei Ministri Europei dell'Agricoltura hanno approvato in codecisione i 4 regolamenti della Riforma della Politica Agricola Comune. Si è concluso cosi formalmente, l’iter per l’approvazione della PAC per il periodo 2014/2020 ed i relativi regolamenti comunitari sono pertanto in fase di pubblicazione. I  4 dossier  riguardano: “Pagamenti diretti”, “Organizzazione Comune dei Mercati (Ocm)”, “Sviluppo Rurale”, e “Finanziamento gestione e monitoraggio”.
L’obiettivo del presente articolo è quello di fornire delle informazioni di carattere generale in ordine alle principali innovazioni apportate dalla nuova PAC per il periodo 2014/2020. Gli argomenti oggetto di analisi nel presente documento sono i seguenti:

1.    Il consolidamento delle OP nell’OCM, attraverso il rafforzamento di obiettivi già esistenti e l’introduzione di nuovi obiettivi;
2.    La possibilità da parte delle AOP di costituire e gestire un proprio fondo di esercizio, e l’incremento della percentuale dell’Aiuto Finanziario dell’Unione dallo 0.5% allo 0.6% per le misure di prevenzione e gestione delle crisi;
3.    La forte apertura delle Politiche di Sviluppo Rurale nei confronti delle Organizzazioni di produttori, e la  misura IST;
4.    Il problema della demarcazione tra OCM e PSR.

Il percorso per il raggiungimento di una politica  più equa nella redistribuzione del lavoro, più attenta ai giovani e all’ambiente ed altresì in grado di premiare il lavoro e le imprese, è stato caratterizzato da un forte sforzo da parte del Parlamento  inteso a rimodulare fortemente la proposta della Commissione che è risultata sin da subito troppo lontana dalle reali esigenze dell’agricoltura  europea.
Per il nuovo periodo di programmazione 2014/2020 emerge una forte considerazione del ruolo delle Organizzazioni di produttori sia nell’ambito dell’OCM unica che nell’ambito dello Sviluppo Rurale.
Infatti, il modello organizzativo ortofrutticolo rappresentato dalle OP/AOP che ha generato nel tempo opportunità e benefici per il nostro comparto, è stato riconosciuto valido dalla Commissione europea, la quale ha deciso di estenderlo  anche ad altri comparti agricoli nell’ambito dell’OCM unica nonché oggi anche allo Sviluppo Rurale. 

1.    Il consolidamento del ruolo delle OP nell’OCM
L’accordo politico per il post 2014 prevede, relativamente al primo pilastro (OCM unica), un rafforzamento del ruolo delle OP attraverso il consolidamento degli obiettivi già previsti nel precedente testo normativo (esempio: per la concentrazione dell’offerta e l’immissione sul mercato della produzione, viene prevista anche la “promozione commerciale diretta” che dovrebbe  trovare applicazione nell’ambito degli atti delegati, per l’obiettivo denominato “miglioramento della qualità dei prodotti” viene inserita anche la dicitura “freschi o trasformati”) che l’introduzione di nuovi obiettivi: quali. ad esempio, l’ottimizzazione, oltre che dei costi di produzione, anche della redditività degli investimenti in risposta alle norme applicabili in campo ambientale e di benessere degli animali, la contribuzione a un uso sostenibile delle risorse naturali, nonché la possibilità, nell’ambito della misura di prevenzione e gestione delle crisi, di realizzare reimpianti di frutteti in presenza di determinate condizioni.

2.    Principali innovazioni sulle AOP
Gli artt. 30 e 32 del nuovo Regolamento sull’OCM unica dispongono rispettivamente che, le AOP possono costituire e gestire un proprio fondo di esercizio, alimentato con contributi degli aderenti e l’Aiuto Finanziario dell’Unione, nell’ambito dell’obiettivo di prevenzione e gestione della crisi, viene elevato al 4.7% (dallo 0.5% allo 0.6%) in caso di realizzazione diretta da parte dell’AOP.
Inoltre, rispetto alla prima stesura della proposta di regolamento comunitario, sono stati recuperati, grazie all’azione portata avanti dai rappresentanti italiani, d’intesa con alcune delegazioni di altri stati membri, alcuni passaggi fondamentali per il sistema aggregato come ad esempio, il riferimento all’indicazione del paese d’origine nell’ambito dei requisiti per la commercializzazione dei prodotti del settore degli ortofrutticoli, nonché  gli obblighi e le disposizioni che devono essere previste negli statuti delle Organizzazioni di produttori.

3.     Le Organizzazioni di Produttori nelle Politiche di Sviluppo Rurale 
Anche nel secondo pilastro della PAC (Sviluppo Rurale) siamo in presenza di importanti novità, che mirano al rafforzamento del ruolo delle OP alla luce dei risultati ottenuti dal sistema aggregato nell’ambito dell’OCM ortofrutta.
Nella nuova “Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sul sostegno allo Sviluppo” già dal considerando numero 27 si ravvisa un forte orientamento dei “Triloghi” all’affermazione delle OP nei PSR.

L’incentivo alla costituzione di tali forme organizzate viene inserita anche nelle 6 priorità dell’Unione in materia di Sviluppo Rurale. Più precisamente nel paragrafo 3 dell’articolo 5 denominato “Priorità dell’Unione in materia di Sviluppo Rurale” viene evidenziato l’importante  ruolo delle OP per il miglioramento della competitività dei produttori primari attraverso la loro  integrazione nella filiera.   
Nell’articolo 28 denominato “costituzione di associazioni e di organizzazioni di produttori” viene inserito l’esplicito riferimento alla figura di organizzazioni di produttori e richiamate le principali finalità delle stesse OP mentre, con l’articolo 36 del nuovo testo normativo di riferimento sul sostegno allo sviluppo rurale,  si incentiva il ruolo della cooperazione.
Tra gli strumenti innovativi per la gestione della crisi in agricoltura, messi a disposizione delle OP, la misura IST (Income Stabilization Tool) di cui all’articolo 40 del nuovo Regolamento sullo Sviluppo Rurale necessita di opportuna considerazione. L’IST è uno strumento mutualistico innovativo, in grado di garantire una copertura più ampia rispetto agli strumenti attualmente presenti tra le misure di risk-management.

4.    Demarcazione tra OCM e PSR
Nella programmazione 2007/2013, le regole in ordine alla demarcazione degli investimenti tra OCM e PSR ha rappresentato un  elemento di discriminazione per i produttori associati alle Organizzazioni di produttori. Infatti, l’esclusività delle fonti di finanziamento, e più nello specifico, la possibilità di individuare delle eccezioni a tal proposito, secondo quanto previsto dall’articolo 5 del Reg. (CE)1698/2005, rappresenta una tematica strategica che dovrà essere oggetto di opportuna considerazione  a livello nazionale, per l’individuazione di regole finalizzate ad incentivare l’adesione dei produttori ortofrutticoli alle OP in quanto, importante strumento individuato dalla PAC per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità economica, sociale ed ambientale alla base degli orientamenti comunitari.