Ricerca :
21.12.2016
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Quel difficile incontro tra ricerca e produzione - L'editoriale di Antonio Schiavelli

Ho avuto, recentemente,  la fortuna di partecipare all'incontro organizzato dalla nostra Unione insieme al CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) presso il Centro di Ricerca per l’Agrumicoltura e le Colture Mediterranee di Acireale, che fa seguito a quello organizzato nel mese di novembre presso il Centro di ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione di Roma, per la presentazione delle attività condotte dagli stessi Centri.

La riunione è stata spunto per una conseguente riflessione sulla distanza tra innovazione e realtà produttiva.  Ricerca e produzione dovrebbero percorrere una strada parallela e comune, ma nella realtà odierna sono fortemente disgiunte negli obiettivi. Tra le cause, la difficoltà delle piccole aziende nell’esprimere domanda d’innovazione. Al contempo, i ricercatori non sempre comunicano all’esterno, con il risultato di rendere a volte l’esito della ricerca un esercizio auto-referenziale. Il nostro Paese è straordinariamente ricco di contenuti che la nostra ricerca pubblica è capace di produrre ma, non si può non notare con altrettanta  evidenza, la scarsa e a volte casuale, conoscenza che il mondo produttivo ha di questo patrimonio unico nel suo genere.

Ricerca, sperimentazione, innovazione sono parole usate troppo poco tra le nostre Organizzazioni e le nostre aziende. Non mancano certamente casi di successo, ma le possibilità di crescita e miglioramento potrebbero avere un respiro assai più ampio: ricerca e innovazione sono un fattore precompetitivo indiscutibile, che non può essere lasciato alla sola buona volontà dei protagonisti, ma abbisogna di un’attività sistemica e temporalmente coerente. Sono convinto che ogni ricercatore debba sempre avere presente che la ricerca non è  fine a se stessa mentre, a nostra volta, come produttori dobbiamo essere capaci di offrire stimoli, sollecitazioni e idee, per fare in modo che le aspirazioni della ricerca si calino nella realtà produttiva, offrendo i risultati sperati. La nostra Unione, nella sua funzione di collante tra le Organizzazioni di Produttori associate, si colloca come naturale soggetto di matching tra ricerca e produzione: un luogo fisico e concettuale dove far avvenire l’incontro tra queste due realtà. Per dare vita a un esercizio di domanda d’innovazione che sia sistemico e ordinato e a una raccolta funzionale delle diverse necessità; perché è vero che, quando le OP si mettono in rete, l’espressione delle diverse esigenze connaturate alle molteplici realtà produttive, diventa fluida e rende possibile un canale di scambio costante e migliorativo tra produttori e ricercatori. 

Un ambito che vuole trovare il suo massimo sviluppo grazie anche  all’accordo che la nostra Unione ha stretto con il CREA: una collaborazione che si pone la finalità di creare un dialogo continuo che possa favorire la conoscenza e il trasferimento dei risultati della ricerca ai soci delle Organizzazioni di Produttori. E che arriva a immaginare la possibilità di fornire alla ricerca un vero e proprio accesso diretto alle fasi produttive, alle tecniche di coltivazione e alle nuove cultivar. Un obiettivo che può essere raggiunto grazie allo sforzo congiunto che tutti noi, produttori e ricercatori, dobbiamo fare per assicurare futuro ad entrambi. 

Pensiamo agli agrumi; è naturale che esista un fabbisogno di nuove varietà di ottima qualità, che possano allungare il calendario della commercializzazione e siano nel complesso sostenibili e coerenti con le aspettative dei consumatori. 
L’intervento della ricerca non ha per i produttori - e la società nel suo complesso - un valore solo commerciale: come rilevato dallo stesso CREA, dobbiamo avere ben presente che il virus della Tristeza (CPV), ormai ha colpito poco meno di 40.000 ettari di agrumi e che, se non interveniamo rapidamente e in maniera efficace, perderemo un patrimonio economico, ambientale, sociale e culturale unico. E’ proprio nell’ottica di creare un canale di comunicazione costante, univoco e chiaramente definito che, nel mese di ottobre, in occasione di un incontro in sede ministeriale, abbiamo proposto che si costituisse un authority nazionale di riferimento per la gestione delle problematiche fitosanitarie, come la Tristeza, nella figura dello stesso CREA e nello stesso tempo abbiamo richiesto l’avvio di un Piano strategico d'intervento per l'intera agrumicoltura italiana.  

Ci auguriamo che con il prossimo anno possano prendere il via le iniziative auspicate, per un futuro che garantisca ai nostri produttori risultati sempre più soddisfacenti. 

A ogni lettore e a ogni nostro associato, giungano i nostri auguri più sinceri in occasione delle prossime festività; in particolare pervengano a quanti sono stati colpiti dal terremoto in Lazio, Umbria e Marche. Un abbraccio speciale, significativo della nostra vicinanza, a tutti coloro che hanno perduto persone, affetti e beni materiali e immateriali.